Chi siamo

Il Cicsene opera per promuovere un “abitare” sostenibile e di qualità. Ma quale “abitare”?

Il termine “abitare” è pregno di significato complesso quanto profondo e l’etimologia lo dimostra. La parola abitare trova le sue radici dal latino habere quindi “avere” che contiene in sè la matrice del possesso. Ma rientra nello stesso campo semantico di habitat anche il termine habitus, il vestimento che siamo soliti portare con noi, che indica l’aspetto esteriore, la qualità, la caratteristica. Nell’etimologia della parola “abitare” si manifesta quindi il legame tra la “casa” che viviamo e le nostre abitudini. L’abitare implica e si identifica nella relazione non solo con le persone, ma con il tempo, lo spazio e tutto ciò che ci circonda quotidianamente.

L’abitare come condizione della vita e come metafora è al centro dell’esperienza dell’uomo, sia nella sfera privata che in quella pubblica.

Quando si pensa all’abitare non si pensa solo alla “casa”, si pensa ad un contesto vivente a cui sentiamo di appartenere, un porto a cui siamo ancorati da una questione identitaria, un luogo che da rifugio e sicurezza, uno spazio di intimità e di fiducia.

In questa accezione il Cicsene analizza e agisce per l’abitare nella sua dimensione spaziale, e nelle sequenze di abitare i luoghi, la città, la società ponendo importanza ai concetti di appartenenze e di identità.

Ecco che allora il “buon abitare” assume il significato di vivere in modo armonioso con l’ambiente circostante. Il Cicsene opera ponendo attenzione a tutte le componenti rilevanti nel definire il campo dell’abitare: la componente biologica e quella psicologica, la sfera emotiva e quella relazionale, i processi di strutturazione sociale, le dinamiche di costruzione del sé, le variabili macro-economiche, le preferenze individuali di consumo, l’azione delle politiche.

il Cicsene:

• è orientato all’intervento attraverso micro- azioni, mirate e definite, che consentano ai diritti della persona di essere realmente esercitati a vantaggio di una migliore qualità della vita;
• promuove il principio di sussidiarietà con le amministrazioni pubbliche: valorizza uno stretto legame con il territorio secondo un’etica della responsabilità comune tra enti pubblici e privati, profit e no profit;
• fa del proprio lavoro occasione culturale accessibile attraverso l’approfondimento teorico, la documentazione delle esperienze e l’attività di divulgazione;
• individua e sperimenta soluzioni sostenibili e innovative nell’ambito dell’abitare costruendo sistemi di prossimità;
• promuove soluzioni innovative assumendo comportamenti eticamente corretti, nel rispetto delle norme vigenti e della dignità umana;
• tutte le azioni che promuove devono essere ancorate al principio di uguaglianza;
• adotta la prospettiva di “sistema” per sostenere welfare di prossimità mettendo al centro di tutti gli interventi la persona e le sue reti facilitandole e supportandole, riconoscendo ad esse il valore di risorsa fondamentale nel sistema più ampio del welfare locale.
• diffonde e trasferisce le proprie competenze sul tema housing e si pone come volano e promotore della costruzione di reti di prossimità territoriali aperte sul tema dell’abitare;
• ha un approccio interculturale trasversale a tutti gli ambiti di lavoro: opera per politiche educative e relazionali che promuovono l’interazione tra le diversità;
• intende la cooperazione internazionale come scambio tra Nord e Sud del mondo, uno scambio che valorizza le esperienze internazionali a livello locale e innesca processi di economia locale.